L’ispettore Bartolomeo

La sirena dell’ambulanza si sente fino al 10° piano, Valentino  si alza di scatto per ululare, V si sveglia, prende a cuscinate  il cane urlandogli contro : “Zittooo, cazzo!”; guarda al suo fianco e vede che Leo non c’è.  E’ stordita, perplessa, ancora non ricorda, ancora deve realizzare.

Infreddolita, si alza dal letto, tutto le torna in mente,  stavolta non è confusa, tutto sembra essere più ordinato e chiaro nella sua testa.

Trova Navì intento a giocare all’xbox, silenzioso come sempre; Leonardo è uscito  per andare a lavorare.

Chiama il figlio a sé,  ha bisogno di confidarsi con qualcuno, Navì probabilmente è l’unico che può capire e forse aiutarla. Ma non è la sola a cercare di rimettere insieme i pezzi. C’è anche l’ispettore Bartolomeo.

Ottavio Bartolomeo è l’ottavo figlio di una famiglia lucana di Craco, una delle ultime famiglie ad abitare quel posto che ora viene definito una città fantasma.

Di piccola statura, tarchiato con un accento quasi incomprensibile, a suo modo conserva  un certo charme.  Figlio d’armi, insegue la stessa carriera del padre, capitano in pensione dai ben noti  legami con la ndrangheta, così noti che è stato veramente difficile per lo strambo ispettore scrollarsi di dosso l’operato del padre e ancor più difficile non cadere negli stessi errori.

Sembra non dormire mai, sempre al lavoro come un bravo segugio, non si da tregua fin quando non riesce a trovare i suoi colpevoli. Spesso è così ostinato da perdere contatto con il mondo circostante e  questo ammassarsi di cadaveri, morti in modo orribile lo sta logorando. Non capisce le dinamiche dei delitti, ma il movente può essere comprensibile, non ha una bella opinione  degli assassinati, da ragazzino è stato vittima di assistenti sociali, tutori e giudici minorili, conosce bene quel sistema corrotto…

Vega Villani

2 Risposte a “L’ispettore Bartolomeo”

    1. no è sempre la stessa storia, il passao è quello che è, il futuro chissà … scrivere è bello per questo, possiamo essere chi vogliamo e andare dove vogliamo. ti voglio bene.

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