Eye in the sky

La radio sta trasmettendo  Eye in the sky di Alan Parson project, una delle canzoni di mia madre; le palpebre come un sipario si chiudono alla fine del primo atto teatrale per riaprirsi con un altro inverno e altra neve a Roma. Ero ancora piccola e ignara di quanto fosse bello sognare.

Mia  madre, dopo una gita a Piazza Navona addobbata e piena di bancarelle di Natale, mi faceva trovare  un Presepe dalle sette meraviglie e, sorpresa delle sorprese,  i regali di Natale. “Ma com’è possibile? Chi è stato?” chiedevo emozionata. Lei rispondeva che forse erano stati i folletti aiutanti di Babbo Natale o forse lui stesso. L’ascoltavo incantata, tutto mi sembrava così vero. La stessa cosa accadeva alla Befana. La sera, prima di coricarci, lasciavamo in cucina un piatto col formaggio, un’arancia, un bicchiere di vino e le scarpe per la vecchina. La mattina, al mio risveglio, il formaggio era sparito, l’arancia idem con la buccia ancora sul tavolo, il bicchiere era vuoto e le scarpe non c’erano più. Appesa da qualche parte una calza, in genere di mamma, piena di leccornie.

Stavo così bene con lei quando era serena, allegra e concentrata su di me. L’amavo con tutta me stessa. Ottima compagna di giochi  e grande amante degli animali, non si rifiutava né si  tirava indietro di fronte al salvataggio estremo o all’adozione di qualche bestiola in difficoltà. Non c’erano cani con noi, in  quella casa di via Pereira, ma eravamo una famiglia… direi assortita: un paio di uccellini diamantini, criceti, gatti, papera, pesci e tartarughe.

Oltre agli animali domestici, spesso ne giravano di altri e meno carini,  i suoi fidanzati, amici, compagni, non so…Bella, la mia mamma: mi rendeva completamente partecipe dei suoi amori! A tal punto da non avere remore di scopare con me accanto, che fingevo di dormire. Sì, proprio lì, nel suo lettone, ho capito che doveva essere una cosa figa scopare e quando non potevo assistere allo spettacolo mi trasformavo in un ‘petit-voyeur’ e confidavo alle  amiche che da grande avrei voluto fare la prostituta!

Vega Villani 

 

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