La scrivania

Finita l’audio cassetta Bartolomeo si gratta il capo, è tutto così terribilmente assurdo… scrolla la testa e si lascia cadere sulla  poltrona. Ha bisogno di una birra ghiacciata e di uno shortino . Gli basta allungare un braccio e il minibar è pronto per soddisfare il bisogno impellente di alcol.

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In via dei Bresciani la giudice Santorini è china su un fascicolo, la cancelliera sta correndo via – se così si può definire la corsa di una papera in sovrappeso – la Maschera è ferma davanti a lei e se la vede venire incontro, non batte ciglio, infila la maschera, china il capo come per salutare e va avanti per la sua meta.

Ora è accovacciata sotto la scrivania della giudice, questa non l’ha vista entrare, non si accorge della sua presenza; finito   il fascicolo,  una chiamata sul  telefono fisso la sorprende, ha un  attimo di smarrimento: “ Pronto, si … non qui:  dal mio cellulare“. la giudice riaggancia per ricevere immediatamente un altra chiamata, questa volta sul cellulare: “ Eccomi, si ho letto, non c’è bisogno di aggiungere altro,  appoggio in pieno il servizio sociale come accordato! “

La maschera è sempre lì sotto, accovacciata, ha ascoltato le telefonate, sospira, sospira, la giudice si accorge di non essere sola nella stanza…