1950, ORGINFORM contro OCCIDENTE

Silvano Villani, ORGINFORM contro OCCIDENTE, “Il Momento”, anno VI, n. 19, giovedì 19 gennaio 1950

Un colonnello della N.K.V.D. dirige la lotta antireligiosa

La Russia non teme tanto le atomiche degli Stati Uniti quanto le invisibili armi spirituali della Chiesa. E infatti all’America la Russia non ha dedicato un trattamento particolare come invece ha fatto per la Chiesa. Per la lotta all’Occidente esiste il Cominform, che considera l’America sullo stesso piano delle altre potenze. Ma per la lotta contro il più piccolo stato del mondo, contro il Vaticano, i metodi del Cominform si sono rivelati impotenti, e Mosca ha concepito una nuova potente e misteriosa organizzazione, che funziona fin dal 1946, e di cui quasi nulla finora si è sentito parlare e ben poco si sa: l’Orginform.

Quanto importante sia considerato il suo compito è dimostrato dal fatto che di tutte le organizzazioni comuniste, l’Orginform è l’unica che non dipenda dal Cominform, col quale ha rapporti di natura esclusivamente informativa. Ciò dimostra che Mosca non concepisce più il conflitto con l’Occidente come un’antitesi di natura puramente politica ed economica, e prova che i due rivali non sono tanto Mosca e Washington quanto Mosca e Roma. Con la costituzione dell’Orginform, la Russia Sovietica tende a spostare la lotta su un nuovo terreno nettamente religioso.

La struttura dell’Orginform è ricalcata su quella delle organizzazioni missionarie della Chiesa cattolica. Gli elementi che costituiscono i suoi quadri sono scelti in parte tra i “preti ufficiali” che si sono formati in uno dei dieci seminari o delle due accademie teologiche che si trovano in Russia (a Mosca l’una, e l’altra a Leningrado), e in parte tra i giovani provenienti dalle organizzazioni dei “Komsomoi” (Gioventù comunista), ai quali è stata già impartita un istruzione adeguata per i compiti che verranno loro affidati. La massa degli attivisti è costituita da Polacchi, Cecoslovacchi, Romeni, Ungheresi, che per varie ragioni di interesse hanno abiurato la fede cristiana e si sono posti al servizio della propaganda comunista.

Tutti indistintamente però passano attraverso una delle quattro scuole di specializzazione dell’Orginform. La prima è a Teodosia, in Crimea, e prepara gli agenti che verranno inviati in Italia, Francia, Belgio, Svizzera, Spagna e America del Sud. A Sigauld, in Lettonia, la specializzazione comprende invece i paesi di fede protestante: Germania, Paesi scandinavi, Paesi Bassi, Gran Bretagna e Austria. Nella terza scuola la preparazione è diretta all’America del Nord: Stati Uniti e Canadà. A Costanza, infine, sul Mar Nero, vengono preparati gli uomini che devono andare in “missione” nel Vicino e Medio Oriente.

I due insegnamenti fondamentali sono la teologia e il marxismo-leninismo. Nel mondo, in un’altra scuola soltanto queste due materie vengono anche insegnate da una medesima cattedra, cioè al Collegium Russicum di Roma, dove venti sacerdoti si preparano per l’opera di apostolato in Russia. Al Russicum si studiano inoltre la lingua, la letteratura, la storia della Russia: lo stesso sistema è seguito nelle scuole dell’Orginform. Prima di partire essi devono sapere tutto del paese che sarà teatro delle loro gesta, la sua lingua, la sua storia, la sua religione, la sua situazione politica ed economica.

La sede centrale dell’Orginform è a Varsavia, e ne è capo un russo di più di sessant’anni: Vassilly Govelov. Al tempo degli zar entrò negli ordini, ma ne uscì con la rivoluzione per intraprendere la carriera nella N.K.V.D., che percorse fino al grado di colonnello. In ciascuno dei paesi satelliti della Russia è stata costituita una sezione dell’Orginform, e coloro che ne sono a capo dipendono direttamente da Govelov e a lui solo devono riferire. Essi non possono mettersi in comunicazione con alcuno dei membri del Politburo di loro iniziativa.

Solo Teodoro Krasky, che è a capo dell’organizzazione per l’Occidente, ha il privilegio di poter comunicare con Malenkov, l’uomo, dopo Stalin, più potente in Russia, la cui firma appare spesso accanto a quella del dittatore su alcuni importanti decreti.

Come s’è detto, l’Orginform non dipende dal Cominform, ma si vale di una sua propria rete d’agenti e d’informatori. Svolge la sua attività ad ovest e ad est della cortina di ferro. A ovest finora non pare che sia riuscita a superare lo stadio sperimentale. A est invece ha conseguito dei risultati più concreti.    Silvano Villani