M’arrendo, lascio che l’essere ceda al gusto,
intorpidite sensazioni, assopito l’Io.
Apparente stato di fermo, fuoco all’interno,
lunghi viaggi, l’incoerenza trova il Genio.
Questo con mille colori e dolci note m’accoglie,
leggero, malleabile come argilla il pensiero.
Volteggio su scalini di colorate sfumature, archi
luccicanti, m’abbandono e vado avanti.
Tortuosa sarà la strada per colei che non è di casa.
Troppo il tempo sprecato, il Genio c’è sempre stato.
Allor grato l’animo sarà di chi ha pensato, agito e sperato,
un futuro migliore, infiniti i sogni, la dolcezza di questi
il vuoto t’accoglie dando via l’amarezza …
Il tempo perde misura, intimo e personale sarà il senso,
nessuna definizione è solo l’infinito racchiuso in un momento.